Fauna
La fauna dell’Oasi è caratterizzata da numerose specie endemiche. Tra i mammiferi spicca la presenza del Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), divenuto il simbolo della riserva, e quella del cinghiale, che ha colonizzato tutto il territorio raggiungendo elevate densità.
Sono presenti varietà tipiche sarde di carnivori quali la Donnola (Mustela nivalis boccamela), la Martora (Martes martes latinorum), il Gatto Selvatico sardo (Felis silvestris lybica) e la Volpe (Vulpes vulpes ichnusae). Di estremo interesse sono gli uccelli da preda, alcuni dei quali sono rari e in via d’estinzione. Infatti, oltre ai comunissimi Gheppio e Poiana, nidificano il Falco pellegrino, l’Astore sardo e l’Aquila reale.
È possibile osservare, anche il picchio rosso maggiore e la pernice sarda. Tra i rettili si segnala la presenza del Gongilo sardo, della tartaruga, della Natrice dal collare e della Natrice del Cetti, l’ofide più raro d’Italia. Il Discoglosso sardo (Discoglossus sardus), un anuro endemico, e il Geotritone dell’Iglesiente (Speleomantes genei) sono invece due anfibi assai elusivi.
Mammiferi
Il Cervo Sardo (Cervus elaphus corsicanus)
E’ una sottospecie del cervo europeo, endemica di Sardegna e Corsica. Si distingue dalla specie nominale per le dimensioni decisamente inferiori, per il mantello più scuro e per i palchi corti e piuttosto chiusi. Il periodo riproduttivo, caratterizzato dai potenti bramiti, cade fra agosto e settembre. Oggi nell’Oasi il cervo è ampiamente diffuso grazie all’opera iniziata dal WWF nel 1985 che ha permesso di contribuire alla sua salvaguardia.
Cinghiale sardo (Sus scrofa meridionalis)
Ha corporatura tozza e robusta ed è decisamente più piccolo della specie continentale. Ha zampe corte provviste di zoccoli e la sua struttura corporea gli consente di muoversi agevolmente anche nel fitto della macchia. È specie che si muove soprattutto al crepuscolo e la notte e nell’Oasi è ampiamente diffusa.
Volpe sarda (Vulpes vulpes jchnusae)
Sottospecie sarda, più piccola della volpe europea, è ampiamente diffusa su tutta l’isola ma di difficile osservazione per il comportamento particolarmente elusivo. Si nutre di frutti selvatici, uova, piccoli roditori, conigli, lepri, uccelli e rettili ma non disdegna i rifiuti e le carogne.
Gatto Selvatico sardo (Felis silvestris lybica var. sarda)
Sottospecie endemica della Sardegna, questo felino popola le aree forestali montuose dell’Isola. Difficilissimo da avvistare è molto schivo ed elusivo. Agile, veloce e abilissimo nell’arrampicarsi sugli alberi, si muove soprattutto all’alba e il tramonto. Preda soprattutto piccoli roditori, passeriformi, rettili e anfibi ma nel periodo estivo integra la dieta ingerendo graminacee. La specie nell’Oasi è stata per diversi anni oggetto di una importante ricerca scientifica.
Martora (Martes martes)
Abilissimo predatore predilige ambienti boschivi ma vive anche in zone coltivate e in vicinanza dei paesi. Si nutre soprattutto di piccoli vertebrati ma anche di insetti e di frutti e bacche selvatiche. È molto agile e sugli alberi è in grado di saltare con facilità fra i rami. Ha per lo più abitudini crepuscolari e notturne. Si rifugia nelle cavità degli alberi o fra le rocce.
Anfibi e rettili
Geotritone del Gènè (Speleomantes genei)
È un anfibio urodelo endemico della parte sud occidentale della Sardegna. Vive soprattutto in grotte naturali e gallerie minerarie ma lo si riviene anche fra le rocce o nel pietrame in aree fresche e umi de. Caratterizzato dall’assenza di polmoni respira attraverso la cute, riccamente vascolarizzata ma anche attraverso l’apparato boccale. Si ciba soprattutto di insetti (larve e adulti), crostacei, molluschi e aracnidi che cattura srotolando fulmineamente la lunga lingua.
Tartaruga (Testudo sp)
Le testuggini terrestri presenti nell’oasi, sono tre: la Testudo hermannii, la Testudo graeca e la Testudo marginata. Questi antichissimi rettili, protetti da norme nazionali e internazionali, sono a grave rischio d’estinzione, soprattutto a causa degli incendi, della distruzione dell’ambiente naturale e della cattura illegale da parte dell’uomo.
Discoglosso sardo (Discoglossus sardus)
Piccolo rospo, endemico della Sardegna, Corsica e dell’Arcipelago toscano. Ha un corpo snello, lungo 7-8 cm, con testa triangolare, larga e corta. Ha occhi sporgenti caratterizzati dall’avere una pupilla cuoriforme che ne permette una facile identificazione.
Raganella sarda o raganella del Tirreno (Hyla sarda)
Presente in Sardegna (anche nelle piccole isole), Corsica, Arcipelago toscano. Vive su erbacee, cespugli e arbusti in prossimità di acquitrini, pozze e torrenti. Normalmente non vive al di sopra dei 1000 m. di altitudine. E’ una specie prevalentemente notturna che trascorre la giornata in aree ombreggiate e riparate.
Gongilo sardo (Chalcides ocellatus tiligugu)
Presente in gran parte della Sardegna, lo si ritrova sia in ambienti naturali sia in aree antropizzate. Si nutre di insetti, molluschi e sostanze vegetali. Nelle ore in cui non è attivo, si rifugia in cavità del terreno o sotto sassi e tronchi. In ambiente urbano si ripara sotto lastre di cemento o altri manufatti. E’ spesso preda di piccoli rapaci come il gheppio. Nell’Oasi lo si incontra con una certa facilità.
Uccelli
Aquila reale (Aquila chrysaetos)
L’aquila reale è uno dei protagonisti dell’Oasi. Ha un volo caratterizzato da rapide ascensioni, picchiate veloci e attacchi letali alle prede. Possiede una vista acutissima e una struttura fisica maestosa quanto elegante. La “regina dei cieli”, così viene chiamata, nidifica nell’Oasi e delizia i visitatori con la sua comparsa improvvisa e le sue straordinarie acrobazie aeree
Astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii)
Il fantasma del bosco, questo l’appellativo che la specie si è guadagnata a causa della sua elusività. Frequenta soprattutto ambienti con alberi d’alto fusto e radure, dove grazie al volo agile e veloce, caccia le sue prede.
Falco pellegrino (Falco peregrinus brookei)
Falco di dimensioni medio grandi e corporatura tozza e robusta, possiede straordinarie doti di volo che in picchiata gli consentono di raggiungere velocità superiori ai 300 chilometri orari. Caccia in volo una vasta gamma di uccelli che vanno dai passeriformi alle anatre. Nidifica nell’Oasi ed è di facile osservazione.
Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)
Specie ampiamente diffusa ed in espansione, frequenta sia i boschi, sia i parchi cittadini. Nidifica in tronchi d’albero che scava col potente becco ricavando la cavità necessaria alla deposizione. Alla nascita dei pulcini i genitori continuano a scavare nel tronco ampliando lo spazio interno. Si nutre di insetti e larve che trova principalmente sotto le cortecce.
Pernice sarda (Alectoris barbara)
Specie gregaria, la si rinviene soprattutto in zone di pianura e collina con cespugli e macchia mediterranea bassa, pascoli e terreni incolti. Si nutre prevalentemente di graminacee, frutti e semi ma soprattutto i giovani anche di vermi, lumache e insetti. Normalmente si sposta camminando sul terreno e se in pericolo, corre o vola velocemente al riparo.
Pesci
Trota mediterranea (Salmo cettii)
Pesce che predilige le acque limpide e moderatamente correnti, con fondo ciottoloso, ghiaioso e con presenza di flora acquatica. Si nutre prevalentemente di larve e insetti e integra la dieta con vegetali, crostacei e molluschi. Nell’Oasi è presente una discreta popolazione in un torrente nell’area ovest, a ridosso del Monte Arcosu Foto di Alessandro Spiga